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C'è una rete da tennis, un tabellone e dei fischietti. Il palcoscenico è pronto per una competizione che non avverrà mai. Ispirandosi ai carnevali della sua infanzia a Capo Verde, Marlene Monteiro Freitas sovverte regole e aspettative. Canine Jaunâtre 3 diventa un gioco indisciplinato, con 17 giocatori-interpreti, tutti con il numero 3, corpi meccanici e volti da cartone animato, soggetti a regole contraddittorie. Fare, disfare, andare avanti, tornare indietro: questi virtuosi conducono l'umanità, senza un obiettivo chiaro, in un territorio incerto, dove i confini tra uomini, animali e macchine si confondono. Un esercizio che ci insegna a mettere in discussione percezioni troppo comode.