São Jorge: l’isola delle fajãs
Da non perdere
- fare surf sulle onde della Fajã da Caldeira de Santo Cristo
- assaggiare il Queijo de São Jorge, e vongole, balani, granchi e patelle
São Jorge è l’isola degli scogli, delle falesie, delle fajãs, una delle più verdi dell’arcipelago delle Azzorre e la meta ideale per delle vacanze a contatto con la natura e il mare.
L’isola, lunga 54 chilometri e con una larghezza massima di 6,9 chilometri, fa parte del Gruppo Centrale ed è uno dei vertici delle cosiddette “isole del triangolo”, assieme a quelle di Faial e di Pico, dalla quale dista 18,5 km.
Nel paesaggio spicca il contrasto fra la cordigliera centrale che attraversa l’isola lungo quasi tutta la sua lunghezza, e la costa scoscesa e frastagliata, costellata dalle caratteristiche fajãs che si allungano verso il mare. Le fajãs sono delle piccole pianure originate dallo smottamento di terre, nell’isola ne esistono più di 40, e per questo viene chiamata isola delle fajãs. In alcuni casi, le fajãs si possono raggiungere solo a piedi, e, infatti, i sentieri sono uno dei modi migliori per conoscerle. Esistono percorsi di varie difficoltà e si possono richiedere delle guide specializzate.
Quando si passeggia per l’isola di São Jorge, dalla Fajã da Caldeira do Santo Cristo, la più famosa per le saporite vongole, alla Fajã dos Cubres, dove si trova un lago dall’acqua cristallina, alla Fajã do Ouvidor, con le piscine naturali, si osserva il territorio suddiviso in piccoli appezzamenti per l’agricoltura di sussistenza, e si ammirano le case in pietra con finestre a tre ghigliottine, le cascate e i curiosi cavi d’acciaio per il trasporto della legna verso le pianure sulla costa.
Per completare l’affascinante paesaggio costiero, ci sono anche due isolotti: Ilhéu dos Rosais e, al largo dell’estremità orientale dell’isola, Ilhéu do Topo, dove nidificano molti uccelli marini e si trovano begli esemplari della flora endemica delle Azzorre, motivi, che, associati alla bellezza del paesaggio, hanno portato alla loro classificazione come Riserva Naturale.
Sull’altopiano centrale dell’isola, a 1.053 metri di altitudine, si trova il punto più alto dell’isola di São Jorge, il Pico da Esperança, dal quale si gode una vista panoramica indimenticabile su tutta l’isola e sulle vicine Pico, Graciosa, Terceira e Faial. In questa zona in altitudine, che si stende da Pico do Areeiro a Pico das Caldeirinhas, passando per Pico da Esperança e Pico do Carvão e per Morro Pelado, in virtù della presenza di una vegetazione endemica di grande interesse botanico e scientifico, sono state create tre Riserve Forestali Naturali.
I vari belvedere dell’isola, come, ad esempio, quelli di Ribeira do Almeida, Fajã das Almas, Urzes, Fajã dos Cubres e di Norte Pequeno, offrono vedute di indubbia bellezza.
L’isola di São Jorge è divisa in 2 comuni, che fanno capo alle cittadine di Calheta e di Velas. A Velas, il Portão de Mar, il portone che rimane delle antiche fortificazioni, accoglie chi attracca le imbarcazioni nel porto e lo incammina verso la piazza centrale, dove si possono visitare l’ Igreja Matriz di São Jorge, la chiesa contiene anche il Museo di Arte Sacra, e i Paços do Concelho (Palazzo del Comune).
Quando si passa per la località Urzelina lo sguardo si sofferma sul campanile di una chiesa isolato in mezzo al paesaggio, quasi completamente circondato da rocce scure. È quanto rimane dell’edificio originale distrutto dall’eruzione vulcanica del 1808. A Manadas, da segnalare uno dei più interessanti esempi di architettura barocca nelle Azzorre, l’ igreja de Santa Bárbara (chiesa del XVIIIº secolo), con la facciata bianconera e ricca decorazione all’interno. Calheta e Topo sono dei porti pittoreschi dove spiccano case e chiese secolari, come l’ Igreja de Santa Catarina e la igreja de Nossa Senhora do Rosário, con molte storie da raccontare, e il Museo di São Jorge.
Le coperte a punto alto sono ancora oggi fatte con telai di legno e si possono vedere le donne al lavoro nella Fajã dos Vimes. La cooperativa di artigianato di Ribeira de Nabo funziona da vetrina di queste coperte, conosciute anche con il nome di “mantas de São Jorge”.