Mosteiro de São João de Tarouca
Monumenti
Fu il primo monastero dell'Ordine Cistercense, fondato nel XII secolo in territorio portoghese, in un luogo di forte tradizione monastica, che si rispecchia nella consacrazione della chiesa del monastero a San Giovanni, mentre i cistercensi usavano dedicare le proprie abbazie alla Vergine Maria. Le numerose donazioni ricevute (la prima dal primo re del Portogallo, D. Afonso Henriques) e un'efficiente gestione delle acquisizioni, offrirono prosperità al monastero, che possedeva un vasto patrimonio in tutto il nord e il centro del paese.
Figlia diletta dell'abbazia francese di Claravalle, questa Casa madre diede origine a diversi monasteri: Fiães, São Pedro das Águias e Santa Maria de Aguiar. L'estinzione dell'Ordine nel 1834 comportò la trasformazione del tempio in chiesa parrocchiale. Si trova vicino al fiume Varosa, poiché era condizione dell'Ordine che gli edifici venissero eretti accanto a corsi d'acqua.
La facciata della chiesa, ricostruita nel XVII secolo, conserva un'iscrizione con la data dell'inizio della sua costruzione: 1152. Sul portale si trovano lo stemma della congregazione, l'immagine di San Giovanni Battista e lo stemma del Portogallo. L'architettura dell'interno rivela la primitiva austerità a cui il periodo barocco aggiunse rivestimenti di azulejos e di talha dourada. Nell'abside, un magnifico retablo rappresenta San Benedetto e San Bernardo, mentre i pannelli di azulejos degli inizi del XVIII secolo illustrano la storia della fondazione del monastero. L'elemento più interessante è senza dubbio il coro ligneo barocco. Sugli schienali sono dipinte personalità legate all'Ordine Cistercense, modellate da un pregiato lavoro di talha dourada. Colpisce sull'organo la figura di un uomo con barba che scandisce il ritmo della musica muovendo il braccio e la bocca. Il dipinto che rappresenta San Pietro, posto su uno degli altari laterali, è attribuito al maestro Grão Vasco.
In questa abbazia riposano le spoglie di D. Pedro Afonso, uno dei figli illegittimi del re D. Dinis, in un enorme sarcofago in granito sovrastato dalla statua giacente del defunto e decorato con scene di caccia.
3610-082 Tarouca
9:30-13:00 / 14:00-18:00